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Settore Agroalimentare, la Sabelli tra le prime 30 imprese in Italia

La ditta ascolana, unica marchigiana in classifica, tiene alta la bandiera delle Marche rientrando tra le quattro aziende “Top” del settore lattiero caseario. A rivelarlo la ricerca pubblicata su “L’Economia” del Corriere della Sera ed elaborata dal Centro Studi ItalyPost.

Grande traguardo per l’azienda marchigiana Sabelli che si è collocata nella classifica delle trenta migliori imprese italiane del settore agroalimentare. A rivelarlo è stata la ricerca pubblicata sul L’Economia del Corriere della Sera ed elaborata dal Centro Studi ItalyPost, presentata venerdì scorso nel corso di un seminario presso l’Università Bocconi di Milano. A ritirare il premio è stato il dott. Leo Contartese, membro del Cda Sabelli Group.

Nell’indagine, condotta sui bilanci degli anni che vanno dal 2012 al 2018, è stata integrato un criterio dimensionale dove a parità degli altri fattori, il fatturato è stato valutato come elemento preferenziale all’interno di ciascun microsettore.

Le imprese premiate insieme all’azienda di Ascoli Piceno si collocano tra i 20 e i 500 milioni di fatturato e rappresentano il fiore all’occhiello del settore agroalimentare, secondo comparto per fatturato globale dopo la Metalmeccanica, con un valore di 138 miliardi di euro nel 2018.

Sabelli, unica azienda marchigiana in classifica, tiene alta la bandiera delle Marche, rientrando tra le quattro aziende “Top” del settore lattiero caseario. Se nel 2012 il fatturato si attestava sui 61,5 milioni, nel 2018 ha superato i 147 milioni, delineando una crescita annua del 15,64%, un profitto industriale del 7,55% e un ritorno sul capitale del 14,32%.

“Siamo molto soddisfatti di questo traguardo – spiega Angelo Galeati, amministratore delegato di Sabelli Group – Questo riconoscimento se da una parte testimonia l’impegno profuso negli ultimi anni dal nostro gruppo all’interno del settore lattiero caseario, dall’altra rappresenta un ulteriore riconoscimento del legame che Sabelli mantiene vivo con il proprio territorio, le Marche. Siamo, infatti – prosegue Galeati – l’unica azienda marchigiana ad essere nella classifica delle 30 Imprese top 2019”.

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Food. Ad Anuga il Gruppo Sabelli fa per tre con i prodotti caseari di qualità

Sabelli Group, azienda specializzata nel settore dei formaggi freschi di qualità e realtà leader nei segmenti burrata e stracciatella, sarà protagonista dal 5 al 9 ottobre prossimi ad Anuga, il salone internazionale del food & beverage in programma nel quartiere fieristico di Colonia (Hall 10.1 Stand B079).

Dopo aver partecipato alla scorsa edizione con il solo brand Sabelli, quest’anno il Gruppo cala un vero e proprio tris d’assi, presentandosi con tutti i suoi tre marchi: Sabelli, Val D’Aveto e Natura Sincera.

Il brand Sabelli contraddistingue un paniere completo di prodotti caseari di alta qualità, realizzati con latte 100% italiano, che prevede tra l’altro burrate, stracciatelle, formaggi freschi, mozzarelle, scamorze, caciotte e perfino un’intera gamma senza lattosio.

Val d’Aveto propone lo yogurt colato e da qualche mese anche tre nuove paste filate, nate proprio dall’unione tra il caseificio ligure e Sabelli: la Burratina e la Stracciatella con lo yogurt colato e le Treccine di mozzarella intrecciate a mano.

Natura Sincera è invece il nuovo brand di formaggi freschi dedicato ai consumatori più giovani e attenti agli stili di vita moderni. Questa gamma, che comprende vari formati di mozzarella, mozzarelline, scamorza e ricotta, si propone come una alternativa di qualità al giusto prezzo, restando fedele alla genuinità e al rispetto dell’arte casearia che caratterizzano il lavoro del gruppo marchigiano.

Per Sabelli, Anuga rappresenta un appuntamento strategico, in quanto l’esportazione è sempre più un tassello fondamentale. Il Gruppo, infatti, è già presente nei principali paesi europei quali Francia, Olanda, Gran Bretagna Austria, Irlanda, Germania e Spagna, ma sono in corso contatti per aprire nuovi canali commerciali anche nei paesi extra-EU.

“Consideriamo determinante la nostra partecipazione ad Anuga – spiega Angelo Galeati, amministratore delegato di Sabelli Group – dal momento che l’export è in forte crescita per tutte le nostre categorie di prodotto. Basti pensare che nel 2018 il caseificio Sabelli ha registrato una quota di esportazione pari al 7% del proprio fatturato, mentre da gennaio ad agosto del 2019 è stato registrato un aumento del + 14, 2% a volume e un + 7,7% a valore rispetto allo stesso periodo del precedente anno, confermando sostanzialmente il trend di forte crescita degli ultimi anni”.

Oltre a portare ad Anuga tutti e tre i marchi, Sabelli Group si presenterà a Colonia con uno stand completamente rinnovato, che prevede anche un’area dedicata alla specialità italiana per eccellenza: la pizza, che sarà preparata e proposta in degustazione con i prodotti Sabelli dal maestro pizzaiolo Mirko Petracci.

SABELLI GROUP Con 155.000 tonnellate di latte fresco lavorato all’anno, 4 siti produttivi, 8 piattaforme distributive e 500 dipendenti e collaboratori, Sabelli Group è una realtà consolidata nel mercato dei formaggi freschi di qualità e leader di mercato nei segmenti burrata e stracciatella. Fondata nel 1921 e trasferita ad Ascoli Piceno nel 1978, Sabelli Spa ha acquisito nel 2016 la Trevisanalat di Castelfranco Veneto e la Ekolat in Slovenia, dando vita a uno dei più importanti poli italiani per la produzione di mozzarella. Nel 2018, il gruppo acquisisce il Caseificio Val d’Aveto, produttore di nicchia di yogurt colato e formaggi tradizionali nel segmento premium.

 

Tratto da www.agricultura.it

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Premio Internazionale “Portonovo – I Marchigiani dell’Anno”

L’azienda Sabelli premiata con il riconoscimento “I marchigiani dell’anno”.

L’artigianalità della produzione e la creazione di importanti opportunità di crescita e sviluppo fanno di Sabelli Group un simbolo di qualità e di territorialità.

È proprio grazie al legame con la regione Marche che il gruppo ha ricevuto il Premio Internazionale “Portonovo – I Marchigiani dell’Anno”. Giunto quest’anno alla sua 30esima edizione, il premio è presieduto dal prof. Sauro Longhi, Magnifico rettore dell’Università Politecnica delle Marche. In questi anni ha acceso i riflettori sui successi e le eccellenze del territorio marchigiano, attribuendo riconoscimenti alle personalità e a quelle realtà che si sono distinte in diversi settori: dall’economia al volontariato, ma anche
musica, cultura, imprenditoria e spettacolo.

Un premio prestigioso che intende sottolineare l’importanza di questa regione nel panorama internazionale e che riconosce a Sabelli Group i successi e la qualità dei suoi prodotti, frutto di costante attenzione allo sviluppo e all’innovazione. Ha ritirato il riconoscimento Marcello Mariani, responsabile di produzione del gruppo Sabelli, nel corso della serata di premiazione, che si è svolta  il 13 settembre, a
Portonovo.

“Siamo molto grati al prof. Longhi per averci insignito di questo riconoscimento – commenta Marcello Mariani – La nostra è un’azienda di famiglia, che giorno dopo giorno cerca di proseguire il percorso di crescita cominciato ormai quasi cento anni fa. Questo premio – conclude Mariani – testimonia il legame fortissimo che il gruppo Sabelli mantiene vivo, da quattro diverse generazioni, con il proprio territorio e con la tradizione casearia marchigiana”.

 

L’azienda Sabelli premiata con il riconoscimento “I marchigiani dell’anno”

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Sabelli premia i progetti degli studenti della Politecnica delle Marche

ASCOLI- Sono stati premiati ieri i progetti degli studenti del corso di Business Marketing della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche che hanno analizzato l’esposizione dei prodotti a marchio Sabelli nei punti vendita della grande distribuzione.

Una collaborazione stretta e duratura, quella tra Sabelli Group e il corso guidato dal neo rettore prof. Gian Luca Gregori, che anche quest’anno ha scelto l’azienda come oggetto di studio del project work “Evoluzione della relazione Industria-Distribuzione”. Gli studenti, divisi in quattro gruppi, hanno esaminato gli assortimenti a scaffale dei prodotti Sabelli nel reparto libero servizio, nella categoria formaggi freschi, in diverse catene della GDO. Hanno inoltre eseguito un’analisi del posizionamento di prezzo, esposizioni a scaffale e promozioni rispetto ai concorrenti.

Dalle relazioni presentate dai quattro gruppi di studio, è emerso un posizionamento radicato del brand Sabelli nel territorio marchigiano. Le parole associate a Sabelli Group sono qualità e territorialità e l’azienda può godere di una buona presenza e riconoscibilità all’interno del libero servizio nelle catene della grande distribuzione. Sabelli si posiziona nella fascia premium grazie alla qualità delle materie prime utilizzate, a cui è associato un prezzo medio coerente con la sua immagine.

Il progetto ha preso il via lo scorso 5 marzo, con una lezione tenuta da Angelo Galeati, ad di Sabelli Group, nell’ambito delle collaborazioni tra l’università e le imprese del territorio. “Nel ringraziare il prof. Gregori per aver reso possibile anche quest’anno la nostra collaborazione con l’università, ci congratuliamo per la sua recente nomina a Rettore – ha dichiarato Galeati –Queste collaborazioni testimoniano il nostro impegno a mantenere uno stretto legame con il territorio in cui operiamo, a cui dobbiamo molto e nel quale vogliamo creare opportunità di crescita e sviluppo”.

A coordinare e supportare gli studenti nel loro lavoro, Stefano Mancini, brand manager del gruppo
e referente dell’ area marketing di Sabelli Group. “I progetti presentati sono stati tutti di altissimo livello, e molto interessanti nelle loro conclusioni – ha commentato Mancini – da parte nostra abbiamo avuto la soddisfazione di contribuire allo sviluppo professionale degli studenti, e allo stesso tempo abbiamo ottenuto informazioni molto interessanti sul nostro brand”.

Tra i quattro progetti, l’azienda ha selezionato due lavori che si sono aggiudicati una fornitura di prodotti Sabelli. Gli studenti che hanno lavorato ai progetti vincitori sono: Giulia De Angelis, Maria Piergallini, Eleonora Viviani, Camilla Basconi, Gianmarco Cecchini, Beatrice Cosimi, Camilla Riccini, Simone Severini, Sara Zengarini. 

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Le cinque regole d’oro per gustare al meglio la mozzarella

In pochi sanno che per degustare al meglio questo prelibato prodotto made in Italy ci sono alcune regole ben precise. A rivelarle è Sabelli, storico caseificio marchigiano specializzato nella produzione artigianale di formaggi freschi di qualità.
Uno. La mozzarella deve essere gustata a temperatura ambiente. Solo così si può godere al massimo della sua bontà e della rotondità del gusto. Lasciatela a temperatura ambiente per almeno mezz’ora prima di mangiarla, oppure immergetela in acqua tiepida (35-40°C) per 10 minuti.
Due. La mozzarella deve essere mangiata da sola, senza aggiunte né condimenti.
Tre. La mozzarella deve sempre essere immersa nel suo siero fino al momento del consumo.
Quattro. Mai tagliare la mozzarella, sempre meglio sminuzzarla a mano. Per insalate, capresi o altre preparazioni a crudo, provate a sfilacciarla con le mani: otterrete dei bocconi irregolari che comprendono sia la superficie esterna che il cuore più tenero.
Cinque. Nei piatti caldi, la mozzarella deve filare. Per ottenere questo effetto con la mozzarella da tavola, è necessario asciugarla accuratamente. Dopo aver scolato l’acqua dalla confezione, rimettetela in frigo su un piatto per una decina di minuti. E attenzione anche alla pizza: aggiungete la mozzarella a fine cottura per evitare che si bruci o che diventi gommosa.

 

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Tradizione e qualità per il business del terzo millennio

Per conquistare e mantenere quote di mercato significative, oltre a curare lavorazioni e qualità, è indispensabile una strategia di marketing vincente, con acquisizioni mirate. È il caso del Gruppo Sabelli, tra i più importanti produttori italiani di formaggi freschi.

 

Il settore lattiero caseario è di assoluto primo piano nel panorama italiano, un comparto che occupa decine di migliaia di lavoratori nella produzione e distribuzione di latte e di prodotti che spesso possono fregiarsi di marchi DOP (Denominazione d’Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta). Tra le maggiori aziende italiane, un posto di primo piano è occupato dal Gruppo Sabelli, che dai primi passi mossi nel lontano 1921 in un piccolo laboratorio in Centro Italia, è arrivato oggi in posizione di assoluta leadership nazionale.

I numeri parlano chiaro: 155.000 tonnellate di latte fresco lavorate all’anno, 4 siti produttivi, 8 piattaforme distributive e 500 dipendenti fanno del Gruppo Sabelli il leader nel segmento della stracciatella e della burrata, e lo vedono al secondo posto tra i produttori italiani di mozzarelle da tavola. Prodotti top, tanto la stracciatella, la burrata e la burrata senza lattosio, elette “Prodotti dell’anno” nel 2018, quanto la mozzarella e la mozzarella senza lattosio, insignite dello stesso riconoscimento nel 2019.

Un successo, quello di un gruppo ancora oggi a conduzione familiare, frutto non solo dell’accurata selezione di materie prime – latte 100% italiano che proviene quasi interamente dalla zona dei monti Sibillini e del Gran Sasso – e dell’adozione dei più moderni sistemi di produzione, tracciabilità e sicurezza alimentare, ma anche di una gestione e di una strategia di marketing vincenti, che hanno saputo unire il rispetto delle tradizioni alla giusta spinta all’innovazione e alla crescita.

 

Il Gruppo, infatti, nel 2016 ha acquisito la Trevisanalat di Resana (TV), specializzata nella produzione di mozzarella per la Grande Distribuzione, e la slovena Ekolat, strategica per l’export nel Centro e nell’Est Europa. Ma non finisce qui: è del 2018 l’acquisizione di una piccola eccellenza: il caseificio ligure Val D’Aveto, noto per il suo yogurt colato e i formaggi prodotti secondo i metodi tradizionali locali.

La politica lungimirante del Gruppo Sabelli è stata recentemente riconosciuta anche dall’assegnazione per il secondo anno consecutivo di un prestigioso premio, il Best Managed Companies Award, promosso da Deloitte, società di consulenza e revisione tra le più importanti al mondo, insieme a ALTIS Università Cattolica, Elite e Confindustria. I fattori di successo individuati da Deloitte sono, in particolare, strategia aziendale, competenze distintive, impegno verso le persone, controllo direzionale e misurazione delle performance, Corporate Social Responsibility e innovazione.

 

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento”, commenta Simone Mariani, AD di Sabelli Group. “È di certo una gratificazione per l’impegno che abbiamo mostrato per garantire la crescita costante del gruppo, che oggi rappresenta il maggiore polo produttivo nel comparto delle mozzarelle a proprietà italiana. Essere tra i vincitori per il secondo anno consecutivo è, inoltre, uno stimolo a mantenere vivo il nostro spirito imprenditoriale e a fare sempre meglio per offrire qualità nel rispetto dell’ambiente e delle persone”.

I prossimi passi? Sabelli non si ferma e punta a migliorare la sostenibilità ambientale dei processi, produrre nuovi formati e prodotti per rispondere alle esigenze dei consumatori e dare impulso all’exportper valorizzare sempre più la tradizione marchigiana in Europa e nel mondo. Una strategia di export che dà i suoi frutti, con le esportazioni di Sabelli spa di Ascoli Piceno che segnano un +18% nel primo quadrimestre 2019.

 

Correre della Sera – 11 giugno 2019

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Ascoli Piceno, Sabelli premiata da Deloitte tra le “Best Managed Companies”

Strategia aziendale, competenze distintive, impegno verso le persone, controllo direzionale e misurazione delle performance, Corporate Social Responsibility e innovazione: sono questi i fattori critici di successo individuati da Deloitte per cui Sabelli Group si è distinto anche quest’anno ed è stato annoverato tra le “Best Managed Companies”.

La cerimonia di premiazione si è svolta ieri a Milano a Palazzo Mezzanotte, a seguito di una lunga selezione a cura di una giuria indipendente formata da figure di spicco nel panorama accademico, imprenditoriale e istituzionale italiano. La commissione ha analizzato e valutato le aziende sulla base degli indicatori forniti da Deloitte, una tra le più grandi realtà operanti nel settore dei servizi professionali alle imprese, e Sabelli Group è risultato tra le 46 realtà vincitrici del riconoscimento “Best Managed Companies”.

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento – commenta Simone Mariani, ad di Sabelli Group -. È di certo una gratificazione per l’impegno che abbiamo mostrato per garantire la crescita costante del gruppo, che oggi rappresenta il maggiore polo produttivo nel comparto delle mozzarelle a proprietà italiana. Da quest’anno Sabelli Group ha anche ridefinito la propria architettura aziendale proprio per migliorare l’efficienza delle singole divisioni: Brands, Retail, Industrial e Distribuzione”.

“Essere tra i vincitori per il secondo anno consecutivo è, inoltre, uno stimolo a mantenere vivo il nostro spirito imprenditoriale e a fare sempre meglio per offrire qualità nel rispetto dell’ambiente e delle persone”, conclude Mariani.

Il programma Deloitte Best Managed Companies è promosso da ALTIS Università Cattolica, Elite e Confindustria e va ben oltre il premio. Le aziende vincitrici avranno infatti la possibilità di confrontarsi con consulenti esteri esperti di cultura aziendale per migliorare il proprio posizionamento a livello internazionale.

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Si vendono sempre più latticini senza lattosio

Come si fa a produrli e chi lo sta facendo bene, secondo i consumatori: il gruppo Sabelli, una delle più importanti aziende del settore

 

Negli ultimi anni sugli scaffali dei supermercati sono arrivati sempre più prodotti senza lattosio. Molte persone li preferiscono a causa della difficoltà a digerire completamente latte e latticini, dovuta a un’intolleranza più o meno lieve a questo zucchero del latte, e tanti li scelgono per adattarsi alle necessità dei propri familiari. Solo nel 2018 il consumo di prodotti “delattosati” (si dice così in gergo tecnico) è aumentato del 6 per cento, secondo l’ultimo rapporto sulla grande distribuzione di Coop. Per questo molte aziende del settore hanno investito per fornire una maggiore varietà di prodotti “delattosati” ai consumatori: tra queste c’è il gruppo Sabelli, uno dei più importanti produttori italiani di formaggi freschi, i cui latticini senza lattosio hanno vinto il premio dei consumatori “Eletto Prodotto dell’Anno” per la loro categoria sia nel 2018 che nel 2019.

Cos’è il lattosio e come si toglie dai latticini
Il lattosio è uno zucchero presente nel latte, composto da glucosio e galattosio, due zuccheri semplici legati insieme che vengono scomposti nel processo digestivo dalla lattasi, un enzima prodotto dalle cellule dell’intestino. Da piccoli quasi tutti produciamo la lattasi, ma crescendo molti perdono questa capacità: secondo l’Istituto superiore di sanità, in Italia si parla di circa il 50 per cento delle persone al Nord e del 70 per cento di quelle al Sud. Spesso si tratta solo di un lieve malessere ma i prodotti delattosati, eliminando il problema, hanno riavvicinato a latte e yogurt anche chi se n’era privato, incuriosendo chi non aveva mai sofferto i disturbi.

Il metodo più diffuso per delattosare il latte, utilizzato anche da Sabelli, è quello enzimatico: avviene attraverso l’aggiunta della lattasi al latte. La lattasi, cioè l’enzima che non viene prodotto dagli intolleranti, scinde il lattosio in glucosio e in galattosio. Il lattosio quindi non viene proprio eliminato, ma semplicemente spezzato dagli enzimi, come se fosse predigerito. Uno dei due amministratori delegati di Sabelli, Angelo Galeati, spiega il processo tecnico:

L’enzima viene aggiunto sin dal riempimento delle vasche di coagulazione per la formazione della cagliata e agisce fino al termine del processo della sua maturazione, quindi per circa 7 ore. Queste tempistiche ci permettono di ottenere prodotti con una presenza di lattosio dello 0,01 per cento, fino a 10 volte inferiore ai limiti stabiliti dalla legge.

Galeati spiega anche che non ci sono differenze di gusto tra un prodotto senza lattosio e uno standard perché «a livello organolettico il prodotto non cambia». Glucosio e galattosio possono essere percepiti un po’ più intensamente singolarmente piuttosto che quando sono uniti nel lattosio, per cui «a un palato sopraffino il prodotto senza lattosio potrebbe risultare leggermente più dolciastro, ma è una differenza impercettibile per la maggior parte dei consumatori». Questo non significa che un prodotto delattosato contenga più zuccheri: la quantità è sempre la stessa e si tratta semplicemente di una conseguenza del processo di lavorazione. Una volta che il latte è delattosato poi la produzione dei latticini avviene come di consueto.

Il mercato dei latticini senza lattosio
Secondo le indagini di Osservatorio Immagino (collaborazione tra al società di ricerche di mercato Nielsen e l’associazione di imprese GS1 Italy), nel 2016 il mercato dei latticini delattosati è aumentato del 13,8 per cento rispetto all’anno precedente, arrivando al 2,7 per cento del totale dei latticini. Secondo il rapporto sulla grande distribuzione di Coop del 2018, tra il 2014 e il 2018 il consumo di prodotti senza lattosio è aumentato del 9,3 per cento e tra il 2017 e il 2018 del 6 per cento. Si stima anche che nei prossimi anni la quantità di italiani che utilizzerà prodotti senza lattosio raddoppierà, arrivando al 9 per cento. Galeati dice che la richiesta di prodotti senza lattosio è in crescita non solo per motivi salutistici ma pure tra chi è «attento all’alimentazione e al benessere e che ricerca prodotti più leggeri e digeribili».

Il gruppo Sabelli, attento a seguire le più importanti innovazioni del settore, dalla tracciabilità dei prodotti ai sistemi di sicurezza, produce latticini senza lattosio dal 2016. Ha cominciato con le mozzarelle e ora produce anche burratine, mozzarelline e stracciatelle, tutte realizzate con latte proveniente principalmente dalla zona del Gran Sasso e dei Monti Sibillini. Proprio le mozzarelle sono state scelte come “Prodotto dell’anno” nella categoria delle “mozzarelle senza lattosio”: il premio si basa sul voto di oltre 12.000 consumatori che hanno votato attraverso la più importante ricerca sull’innovazione in Italia svolta dall’istituto indipendente IRI. Sempre nel 2019 Sabelli ha vinto il premio “Eletto Prodotto dell’Anno” anche per le mozzarelle in busta, mentre l’anno precedente se l’era aggiudicato per la linea di burrate, con e senza lattosio.

La storia dell’azienda comunque comincia molto prima dell’invenzione dei latticini senza lattosio. Le origini del gruppo Sabelli infatti risalgono al 1921, quando Archimede Sabelli cominciò a imparare come si producono i formaggi nel caseificio del padre Nicolangelo a Bojano, in Molise. Dopo la Seconda guerra mondiale e la morte del padre trasferì la propria attività di produzione di mozzarelle e scamorze nelle Marche: all’epoca nel centro Italia non era semplice avviare una produzione industriale di latticini perché la produzione di latte era frammentata tra tanti piccoli agricoltori sparsi tra i Monti Sibillini e il Gran Sasso. Sabelli riuscì a risolvere il problema, convincendo i piccoli produttori a diventare allevatori moderni: così la sua azienda, che dal 1978 ha sede ad Ascoli Piceno, potè crescere.

Oltre alla linea senza lattosio, Sabelli offre molti altri prodotti tradizionali: ricotte, stracchini, mascarpone, rotoli di mozzarella farciti, scamorze, provole e caciottelle alle noci o al tartufo. Il gruppo è tra le più importanti realtà industriali italiane nella produzione di mozzarelle e latticini; è la seconda azienda sul mercato nazionale per produzione di mozzarelle da tavola e la prima nel segmento della stracciatella e della burrata. Lavora 155mila tonnellate di latte fresco all’anno, in quattro siti produttivi. I suoi prodotti sono distribuiti nella grande distribuzione (cioè nei supermercati), nei piccoli negozi ma anche direttamente a ristoranti, hotel e pizzerie.

L’azienda è tuttora gestita dalla famiglia Sabelli: Angelo Galeati e l’altro amministratore delegato del gruppo, Simone Mariani, sono nipoti del fondatore Archimede Sabelli. Negli anni l’azienda è cresciuta fino ad acquisire altre realtà: nel 2016 la Trevisanalat di Castelfranco Veneto e la Ekolat in Slovenia, e nel 2018 il Caseificio Val d’Aveto, produttore di nicchia di yogurt colato secondo la tradizione ligure e formaggi locali.

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Caseificio Val D’Aveto a Tuttofood con tre prodotti unici sul mercato caseario

Dall’unione tra Caseificio Val D’Aveto e Sabelli nascono tre nuove paste filate, firmate Caseificio Val D’Aveto, uniche e mai prodotte prima, che verranno presentate a Tuttofood, la Fiera internazionale dedicata al food and beverage a Milano dal 6 al 9 maggio.

«Dal nostro matrimonio sono nati tre nuovi prodotti – racconta Simone Mariani, amministratore delegato Sabelli Spa – la Burratina con lo yogurt colato, la Stracciatella con lo yogurt colato e le Treccine di mozzarella intrecciate a mano. Sono la rappresentazione della nostra unione: un formaggio che racchiude un cuore morbido di yogurt colato. La sintonia fra le nostre realtà ha creato delle eccellenze nel mercato uniche ed esclusive».

L’idea è stata quella di reinterpretare lo yogurt colato Caseificio Val D’Aveto,facendolo uscire dal suo normale contesto di riferimento e proponendolo come ingrediente chiave per le paste filate. «Abbiamo studiato tre nuove specialità che completano la nostra gamma – dice Graziella Pastorini, amministratore e responsabile qualità Caseificio Val D’Aveto Srl – la Burratina, la Stracciatella e la Treccina, ricette della tradizione da noi reinterpretate per dare vita a nuovi piaceri che si nutrono esclusivamente di latte italiano. Siamo molto orgogliosi di poter presentare queste novità esclusive che arricchiscono l’eccellenza casearia italiana, creando un intreccio di saperi e di sapori».

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