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Dal Caseificio ligure Val d’Aveto lo Yogurt colato, quello denso e salutare

Un caseificio che esiste ormai da molti anni, quello della Val d’Aveto in Liguria, e che da sempre porta avanti le tradizioni della sua terra utilizzando solo latte della propria valle.

«Un’azienda artigianale in una località meravigliosa», così Simone Mariani, amministratore delegato di Caseificio Val d’Aveto e di Sabelli, parlando di una realtà che continua tutt’oggi a lavorare in maniera assolutamente artigianale il latte della zona, dal quale derivano formaggi della tradizione, gustosi e facilmente distinguibili.

Caseificio Val d’Aveto «è la testimonianza di come in Italia si possa ancora fare una produzione di nicchia nel pieno rispetto delle tradizioni e delle materie prime».

Indubbiamente il caseificio è noto da diverso tempo per la produzione di formaggi, ma da alcuni anni ha voluto investire in un nuovo prodotto, tanto innovativo quanto in grado di conquistare tanti operatori del settore, e consumatori, ovviamente: si tratta dello Yogurt colato, realizzato grazie ad una «tecnologia antica quale è la colatura, che permette allo yogurt di essere più denso, più cremoso e con un gusto particolarmente ricco al palato». Il prodotto si presenta ricco di proteine e al tempo stesso ideale per chi è alla ricerca del proprio benessere fisico.

Che questo prodotto sia molto apprezzato lo testimonia anche il recente riconoscimento che questo yogurt, al gusto pistacchio, ha ottenuto all’International taste and quality institute, l’istituto di eccellenza che ha come scopo quello di garantire l’assoluta qualità dei prodotti premiati a consumatori e buyer. «Abbiamo sempre voluto fare un prodotto sano e genuino – ha spiegato Graziella Pastorini, direttrice della produzione – curato artigianalmente e in linea con i valori del nostro territorio».

Per informazioni: www.caseificiovaldaveto.com 

Tratto da Italiaatavola.net

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San Benedetto, la Sabelli si racconta con lo chef Rugiati

San Benedetto (Ascoli), 19 giugno 2018 – La Sabelli si racconta e lo fa in compagnia dello chef Simone Rugiati. Appuntamento venerdì alle 18.30 con la presentazione del libro “Con il latte nelle vene”, scritto da Archimede Sabelli, fondatore dello storico caseificio e lo show cooking del conduttore di “Cuochi e fiamme”. La Palazzina Azzurra farà da sfondo alla serata che, in caso di maltempo si svolgerà presso l’Istituto alberghiero F. Buscemi.

“Abbiamo fortemente voluto questa presentazione a San Benedetto – affermano Angelo Davide Galeati e Simone Mariani, ad della Sabelli – per testimoniare la vicinanza della nostra famiglia alla città della riviera, dove abbiamo il nostro più importante centro distributivo. Un’occasione importante per comunicare i valori che caratterizzano il nostro marchio.”

Gli stessi valori che racconta il fondatore del caseificio nella sua biografia.  La serata avrà come colonna sonora le musiche del gruppo Jazz or Nothing.

 

Dal Resto del Carlino

 

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Sabelli riceve da Deloitte prestigioso premio ”Best managed companies”

Capacità organizzativa, strategia e misurazione delle performance: è grazie al raggiungimento dell’eccellenza su questi indicatori che Sabelli, storico caseificio di Ascoli Piceno, è risultata tra le “Best managed companies”, proclamate da Deloitte, una tra le più grandi realtà operanti nel settore dei servizi professionali alle imprese.

La premiazione della prima edizione italiana del concorso “Best Managed Companies” si è svolta a Milano, nella cornice di palazzo Mezzanotte, dopo una lunga selezione iniziata a novembre. Una giuria indipendente, formata da autorevoli esponenti del panorama imprenditoriale, accademico e istituzionale italiano, ha valutato le aziende sulla base di un assessment sui fattori critici di successo identificati da Deloitte, come la strategia aziendale, le competenze distintive, l’impegno verso le persone, il controllo direzionale e la misurazione delle performance.

Dall’analisi di questi fattori, parametrati per dimensione, struttura proprietaria e settore di appartenenza, Sabelli è risultata tra le 52 finaliste, e successivamente tra le 31 vincitrici del riconoscimento “Best managed companies”. Sabelli si è contraddistinta soprattutto per la capacità di strutturare strategie di lungo periodo e per capacità di innovazione ed internazionalizzazione.

A ritirare il premio è stato Simone Mariani, Ad del Gruppo Sabelli: “Siamo molto soddisfatti di questo premio – ha commentato Mariani – perché certifica che la nostra azienda opera ai massimi livelli nazionali e internazionali. È un risultato ancora più importante perché come azienda familiare e legata al territorio, portiamo avanti la visione imprenditoriale di nostro nonno, Archimede Sabelli, mantenendo come obiettivo e come fattore distintivo sul mercato la qualità e la freschezza dei nostri formaggi”.

Il programma Best Managed Companies è sostenuto anche da ALTIS Università Cattolica, da ELITE, l’iniziativa del London Stock Exchange Group che supporta lo sviluppo e la crescita delle imprese ad alto potenziale, e da Confindustria. Non un semplice premio, ma un’occasione per un’azienda come Sabelli, tra le principali del settore lattiero-caseario italiano, di confrontarsi con professionisti ed esperti e accedere a sessioni di coaching dedicate per migliorare la propria competitività a livello internazionale.

 

Tratto da picenotime

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Sabelli a Cibus celebra la sua storia e guarda al futuro

I prodotti innovativi e lo sviluppo economico portati dalle moderne tecnologie e la grande tradizione lattiero casearia italiana: Sabelli Spa celebrerà le sue due anime con la sua partecipazione a Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione in programma a Fiere di Parma da oggi al 10 maggio 2018 (Pad. 02 – Stand I 068).

La novità sarà la presentazione del libro “Con il latte nelle vene” (Capponi Editore), autobiografia di Archimede Sabelli, fondatore nel 1921 dell’omonimo caseificio che oggi è uno dei principali poli produttivi di mozzarelle e burrate in Italia. Raccontato direttamente dalla voce del fondatore, il volume condensa in una narrazione fluida ed avvincente,  quelli che sono i valori che hanno ispirato il fondatore e la sua famiglia. La ricerca del latte di qualità diventa la trama di una vita. Valori che oggi sono alla base di un gruppo che cresce nei mercati internazionali ma è ancora totalmente italiano e a conduzione famigliare.  “Con il latte nelle vene” sarà presentato l’8 maggio 2018, alle 16.30, presso l’Innovation Corner di Cibus (Pad. 4.1), in un incontro condotto dalla giornalista Maria Cristina Alfieri.

Cibus rappresenta inoltre il primo appuntamento fieristico del gruppo Sabelli dopo le importanti novità che all’inizio del 2018 hanno portato avanti la crescita dell’azienda. Prima di tutto l’acquisizione del caseificio Val D’Aveto, azienda ligure specializzata nella produzione di yogurt colato di qualità, un’operazione che rientra nella strategia di portare all’interno del gruppo Sabelli nicchie di eccellenza del Made in Italy. Anche Val D’Aveto sarà presente al Cibus con un suo stand (Pad 02 – Stand E 080).

Per quanto riguarda il proprio territorio, invece, Sabelli ha dato il via a un piano di investimeni da 13 milioni di euro che potenzierà l’efficienza aziendale secondo i criteri dell’Industria 4.0 e porterà allo sviluppo di nuovi prodotti in linea con i moderni trend di consumo.

La fiera di Parma è anche l’occasione per presentare le specialità Sabelli “Eletto Prodotto dell’Anno 2018”: le burrate Sabelli (burratina, stracciatella di burrata e burrata senza lattosio). Premiati direttamente dai consumatori nelle categorie “Mozzarelle e burrate” e “Formaggi senza lattosio”, questi prodotti devono la loro qualità e freschezza alla selezione e valorizzazione della materia prima: il latte utilizzato è al 100% italiano, in gran parte proveniente dall’area Gran Sasso e Monti Sibillini.

“A Cibus celebriamo le nostre tradizioni e la nostra storia famigliare, valori veri che ci distinguono sul mercato e che sono alla base dei nostri eccellenti risultati – commentano Simone Mariani e Angelo Galeati, AD del Gruppo Sabelli –. Allo stesso tempo, grazie a investimenti importanti e innovazione costante  guardiamo a un futuro di crescita sia a livello nazionale che internazionale, e allo sviluppo di prodotti sempre più in grado di conquistare i consumatori più attenti alla freschezza e alla qualità”.

 

Fonte Picenotime.it

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Ascoli Piceno, presentata autobiografia Archimede Sabelli nel corso di Cibus 2018

È stato presentato oggi, nel corso di Cibus 2018, il libro “Con il Latte nelle Vene”, edito da Capponi Editore, autobiografia di Archimede Sabelli, fondatore del caseificio Sabelli, uno dei principali gruppi italiani specializzati nella produzione di formaggi freschi e mozzarelle.

Il volume racconta direttamente dalla voce del protagonista la storia di un vero e proprio sogno che ha preso forma quasi 100 anni fa, e oggi si concretizza in una realtà imprenditoriale arrivata alla quarta generazione, con 3 siti produttivi in cui si lavorano 123.000 tonnellate di latte fresco all’anno e si garantisce occupazione a oltre 450 persone. “Con il latte nelle vene” testimonia la passione, il lavoro e la capacità di superare grandi difficoltà in un periodo storico di forti mutamenti per l’Italia e per il territorio marchigiano, in cui Sabelli si è insediata negli anni ‘50.

“Sono partito da zero, anzi da meno di niente – scrive un anziano Archimede Sabelli nel suo libro autobiografico – perciò se volevo dare a me e alla mia famiglia una vita tranquilla, dovevo lavorare duro, con caparbietà e ostinazione, come in effetti ho fatto. Questa scelta ha comportato un prezzo salato da pagare, ma era l’unica possibilità che avevo. Oggi posso dire che il mio lavoro è stato una passione divorante, una malattia dalla quale ho scelto di non guarire. Dentro ci ho messo l’anima e la mia visone del mondo, ci ho messo il mio entusiasmo e la mia esuberanza”.

La narrazione di Archimede parte agli inizi del secolo scorso, quando suo padre Nicolangelo, che faceva il casaro a Bojano, in Molise, gli trasmise la passione per il mestiere. Un’eredità portata avanti in modo esemplare anno dopo anno, fino a raggiungere importanti traguardi già negli anni ’60 del secolo scorso quando Archimede, nell’impegnativa ricerca di latte, allora scarso, ampliò i propri orizzonti oltrepassando i confini regionali e valorizzando le produzioni appenniniche dell’Italia centrale, di fatto trasformando tanti contadini in produttori di qualità. Questa azione ha comportato anche la rinascita di zone montante che sarebbero state destinate al declino.

“Archimede Sabelli – dichiara Domenico Capponi, titolare della casa editrice che ha curato la pubblicazione del volume – è stato un visionario, un leader e un innovatore. Questo libro è il gesto concreto di un’apertura personale e di tutta una famiglia, un bellissimo viaggio intimo, dove non si parla mai di fatturato, produzione e mercati, ma si parla di vita, emozioni, esperienze, che sono la base di espressione dei valori di un uomo e di una famiglia, quei valori che generano quello che oggi definiamo ‘ricchezza consapevole’. Ecco perché si finisce per identificarsi in modo positivo in questa narrazione, entrando in empatia con il protagonista e la sua storia”.

Oggi il percorso di crescita intrapreso da Archimede è di fatto portato avanti dai nipoti Angelo Galeati e Simone Mariani, che rappresentano la quarta generazione, impegnati a proiettare l’azienda Sabelli sui mercati internazionali.

Tra le importanti novità di inizio 2018, presentate a Cibus, l’acquisizione del caseificio Val D’Aveto, azienda ligure specializzata nella produzione di yogurt colato di qualità, nonché il riconoscimento di “Prodotto dell’anno 2018” per la stracciatella di burrata, burratina e burratina senza lattosio, tutti prodotti realizzati con latte 100% italiano in gran parte proveniente dall’area Gran Sasso e dei Monti Sibillini.

“A Cibus 2018 – commentano Mariani e Galeati – abbiamo portato la spinta all’innovazione e allo sviluppo tecnologico accanto alla storica tradizione di famiglia. Se oggi l’apprezzamento per la qualità e la freschezza dei nostri prodotti continua a crescere in Italia e nel mondo, questo è dovuto anche al testimone che abbiamo ricevuto. Con questo volume rendiamo doveroso omaggio a chi, in tempi e luoghi difficili, ha dato vita a una grande realtà produttiva. Ringraziamo Domenico Capponi per averci aiutato a trasmettere questa visione e questi valori che ancora oggi ci distinguono come un’eccellenza artigianale in ambito lattiero caseario”.

fonte Piceno Time

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CONTRATTO DI SVILUPPO, LA REGIONE IN VISITA A SABELLI SPA

Ceriscioli: “Un accordo importante con una impresa del territorio che è in grado di cerare nuova occupazione e sviluppo”.

Ascoli Piceno, 30 aprile 2018 – Questa mattina il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli accompagnato dalla vice presidente, Anna Casini ha fatto visita allo stabilimento ascolano della Sabelli spa e a margine, insieme agli amministratori delegati Sabelli, Simone Mariani e Angelo Davide Galeati, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare il contratto di sviluppo “LaTraZione 2020”.

“Restare sul territorio non è solo un attaccamento emozionale ha sottolineato Ceriscioli – ma significa fare per tempo delle scelte che ci permettono di sviluppare economia vera. È stato un grande risultato approvare gli strumenti di finanziamento per l’ Area di crisi complessa sui quali tutta l’amministrazione regionale è impegnata dal 2015. Il progetto della Sabelli è la testimonianza di come i contratti di sviluppo abbiano una ricaduta reale in termini occupazione, sicurezza nei luoghi di lavoro, innovazione e ricerca e qualità del prodotto. Ci sono ancora tanti progetti presentati a valere sulle risorse nazionali e regionali, molti dei quali già approvati Io sono già in corso di realizzazione. Un rapporto pubblico privato trasparente nel quale si presentano progetti e sui quali si canalizzano risorse pubbliche che attivano investimenti privati. Fino a qualche anno fa la politica non si occupava delle politiche industriali, dopo la recessione si è capito che invece serve una strategia di policy a favore del sistema produttivo e tutti gli Stati più importanti la fanno. Questo significa programmare gli strumenti e metterli a disposizione delle imprese che hanno capacità progettuale e d’innovazione”.

“Abbiamo negoziato il primo contratto di sviluppo delle Marche – ha rimarcato Casini – perché l’azienda ha sviluppato un progetto esaminato e approvato dal Ministero dello sviluppo economico che ha riscosso molto successo, perché è basato sulla qualità, innovazione e nuova occupazione”.

“Un investimento estremamente importante per la nostra azienda casearia – ha detto Mariani – che realizzerà ad Ascoli Piceno, nei prossimi tre anni, ampliamenti e innovazioni tecnologiche nell’ottica di industria 4.0 con digitalizzazione e automazione dei processi, garantendo sviluppo e occupazione in questo territorio. E’ un segnale di grande fiducia e di speranza che vogliamo dare a questa provincia continuando come famiglia Sabelli a credere nell’importanza del territorio dove manterremo le produzioni di maggior valore aggiunto, investendo 9 milioni di euro in attrezzature e impianti e con oltre 3 milioni di euro nell’area ricerca e sviluppo anche in collaborazione con Università e Centri di ricerca”.

“Il progetto al di là della sua bontà dell’azione – ha sottolineato Galeati – ribadisce e rafforza la volontà della nostra famiglia di continuare ad investire in questa provincia, nonostante il sisma, la crisi economica complessiva del Paese e nonostante la competizione in questo settore. Noi spingiamo molto sull’automazione laddove pensiamo di poter migliorare la qualità di lavoro dei nostri collaboratori, investendo su produzioni artigianali dove c’è una manualità e l’impegno delle persone”.

La Regione Marche cofinanzia il contratto di sviluppo della Sabelli spa per l’ampliamento del sito produttivo di Ascoli Piceno e l’incremento di 40 unità lavorative. La Giunta regionale ha approvato lo schema di Accordo di programma e sottoscritto tra Regione, Ministero dello sviluppo economico (Mise) e Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti). A fronte di un investimento aziendale superiore ai 12,7 milioni di euro, la parte pubblica garantirà agevolazioni per 5,2 milioni di euro (200 mila euro a carico della Regione). Si tratta di ulteriori 5 milioni che vanno ad accrescere le risorse pubbliche disponibili per il rilancio del Piceno e che si aggiungono ai 37 già assegnati dal Mise all’area di crisi.

SABELLI (www.sabelli.it)

Con 123.000 tonnellate di latte fresco lavorato all’anno, 3 siti produttivi e 451 dipendenti e collaboratori, il gruppo Sabelli è una realtà consolidata nel mercato dei formaggi freschi di qualità e leader di mercato nei segmenti burrata e stracciatella. Fondata nel 1921 e trasferita ad Ascoli Piceno nel 1978, Sabelli Spa ha acquisito nel 2016 la Trevisanalat di Castelfranco Veneto e la Ekolat in Slovenia, dando vita a uno dei più importanti poli italiani per la produzione di mozzarella. Nel 2018, il gruppo acquisisce il Caseificio Val d’Aveto, produttore di nicchia di yogurt colato e formaggi tradizionali nel segmento premium.

fonte: http://www.fotospot.it/contratto-di-sviluppo-la-regione-in-visita-a-sabelli-spa/

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Sabelli investe 13 mln euro entro 2021, produzione e ricerca

(ANSA) – ASCOLI PICENO, 18 APR – Un piano di investimenti da 13 milioni di euro su produzione e ricerca & sviluppo che porterà un incremento occupazionale di 40 unità entro il 2021 e alla costruzione di un nuovo centro direzionale nella sede di Ascoli Piceno del caseificio Sabelli. Lo prevede il Contratto di Sviluppo ‘LatTraZione 2020 Sabelli’ che porta avanti la crescita del Gruppo, spiega l’azienda, ma che consolida anche lo storico legame con il territorio di Ascoli. “Siamo orgogliosi di avere pianificato un investimento di questa portata sul nostro territorio – commenta l’amministratore delegato Simone Mariani – lo consideriamo un segnale importante del percorso di crescita in Italia e in Europa: il legame con Ascoli Piceno è un valore aziendale irrinunciabile”. Dopo la presentazione del libro dedicato al padre del caseificio Archimede Sabelli, l’annuncio del piano di investimenti: “per noi – dice Mariani – il binomio tradizione-innovazione è un concetto concreto e tangibile”.

Dieci milioni di euro verranno impiegati nel progetto ‘TraZione 4.0 Sabelli’: l’obiettivo è innovare a automatizzare i processi produttivi mantenendo inalterate le caratteristiche di genuinità, tradizione e qualità organolettica dei prodotti.

Andrà avanti anche il percorso di sostenibilità del Gruppo: riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale. E verrà realizzata una nuova palazzina direzionale nella sede di Ascoli per supportare in maniera efficace la prevista crescita: in un contesto di nuove acquisizioni in Italia e in Europa (Trevisanalat in Veneto, Caseificio Val d’Aveto in Liguria ed Ekolat in Slovenia) la scelta rafforza la centralità del territorio Piceno nel coordinamento delle attività di Sabelli.

Tre milioni di euro serviranno a realizzare il progetto ‘Innovazioni di processo e di prodotto nel settore caseario per un miglioramento della qualità, delle proprietà salutistiche, della shelf-life e della sostenibilità ambientale’: potenzierà la competitività dell’azienda, anticipando future tendenze di consumo dei formaggi freschi.(ANSA).

 

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«Solo facendo si sbaglia e, sbagliando, si cresce» Parola di Archimede, il genio del latte

di Luca Capponi

(foto e video di Andrea Vagnoni)

Non era presente fisicamente, a causa degli inevitabili acciacchi che un’età (e verrebbe da dire una vita) come la sua portano inevitabilmente in dote. Eppure lo spirito di Archimede Sabelli, 95 anni stampati parola su parola nel bel libro “Con il latte nelle vene” (Capponi Editore), ha pervaso in tutto e per tutto il gremito auditorium “Neroni”. Proprio lì, nel pomeriggio di venerdì 13 aprile, si è svolta la presentazione ufficiale del volume che ne narra le gesta, alla presenza dei tanti, tantissimi, che oltre a volergli bene gli riconoscono la paternità di un piccolo grande miracolo italiano: aver creato, partendo da meno di zero, un vero impero economico, quella che oggi è una delle aziende leader nel settore dei latticini.

Condotta col solito piglio da Massimiliano Ossini, la serata è scivolata via tra commozione, quella dei familiari e soprattutto dei dipendenti storici della Sabelli, aneddoti, ricordi e un pizzico di orgoglio da parte di chi con Archimede ha condiviso pezzi di vita.

«Un colosso», «Uno che non stava mai fermo», «Uno che ne sapeva troppe più del diavolo», «Un bel tipo», «Un uomo di grande onestà, a cui dobbiamo molto», sono solo alcune delle definizioni con cui è stato ricordato colui il quale, partendo da Bojano (Molise) ha girato mezza Italia, da Milano a Ferrara passando per Fermo e, infine, Ascoli (da San Filippo a Monticelli fino all’attuale stabilimento nella zona industriale), sempre come una specie di “rabdomante” del latte, con la bicicletta o con il suo CM 250 rosso, mettendoci in un mezzo tante sofferenze, perdite affettive, stenti e una guerra che avrebbero piegato chiunque. Non lui, però, che dalla vita ha sempre tratto preziosi insegnamenti. Anche dagli errori. «Solo facendo si sbaglia e, sbagliando, si cresce», d’altronde, è la frase che chiude il libro.

In sala, ad applaudirlo nonostante l’assenza, il gotha dell’imprenditoria picena, autorità civili e religiose (c’era pure il vescovo Giovanni D’Ercole), esponenti delle forze dell’ordine e, soprattutto, gente comune, i suoi allevatori, i suoi fedeli operai, i nipoti che ne hanno raccolto il testimone (Angelo Galeati e Simone Mariani) tutti col sorriso in viso e una parola buona per Archimede. L’uomo che col suo “Eureka” scoprì come trasformare una passione divorante nel sogno di una vita.

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Sabelli cresce ancora, in arrivo maxi ampliamento e 40 posti di lavoro

La Giunta regionale ha approvato lo schema di Accordo di programma che verrà sottoscritto tra Regione, Ministero dello sviluppo economico (Mise) e Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti). Un passaggio fondamentale per consentire la prosecuzione della valutazione di merito del contratto di sviluppo, applicato per la prima volta nelle Marche, che si concluderà dopo la stipula dell’Accordo di programma. A fronte di un investimento aziendale superiore ai 12,7 milioni di euro, la parte pubblica garantirà agevolazioni per 5,2 milioni di euro (200 mila euro a carico della Regione). Si tratta di ulteriori 5 milioni che vanno ad accrescere le risorse pubbliche disponibili per il rilancio del Piceno e che si aggiungono ai 37 già assegnati dal Mise all’area di crisi.

Secondo l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora, «il contratto consentirà di rafforzare la competitività dell’azienda e favorirà tutta la filiera lattiero casearia che ha come riferimento lo stabilimento industriale. I benefici saranno quindi maggiori
rispetto a quelli aziendali, innescando un volano di occasioni per il territorio.
Gli investimenti che verranno realizzati, solo dopo l’approvazione del contratto, saranno coerenti con il Piano nazionale industria 4.0, con rilevanti innovazioni di prodotto e di processo che valorizzeranno lo stabilimento ascolano». L’adesione all’Accordo di programma, evidenzia la vice presidente Anna Casini, «consente, a una significativa realtà industriale del territorio, di accrescere la propria capacità produttiva, con significative ricadute occupazionali nell’area di crisi complessa che investe il Piceno, attraverso opportunità che saranno attivate solo dopo l’approvazione definitiva del contratto. Obiettivo della Regione è sostenere il lavoro e creare le condizioni che favoriscano gli investimenti, in stretta sinergia con le opportunità e gli strumenti offerti dal Ministero». Il contratto di sviluppo – LaTraZione 2020 – è stato proposto dalla ditta Sabelli il 31 dicembre 2017.

A Invitalia è stato sottoposto un progetto che riguarda la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli lattiero caseari, con ampliamento del sito produttivo di Ascoli Piceno e un consistente incremento occupazionale. Si svilupperà attraverso un investimento industriale (nuove linee di produzione, incremento della capacità produttiva, innalzamento degli standard qualitativi del prodotto, contenimento dei consumi energetici, innalzamento dei livelli di sicurezza dell’ambiente di lavoro) e un investimento in ricerca industriale e sviluppo sperimentale (miglioramento qualitativo e salutistico del prodotto, impatto ambientale, sostenibilità della filiera lattiero casearia).

Tratto da cronachepicene.it

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Sabelli acquisisce Caseificio Val d’Aveto ed entra nel mondo dello yogurt di alta qualità

Sabelli – tra le maggiori industrie casearie italiane a compagine familiare – continua la campagna di acquisizioni eporta in seno al gruppo un’altra eccellenza italiana: il Caseificio Val d’Aveto, produttore di nicchia di yogurt colato e formaggi tradizionali nel segmento premium.

Caseificio Val d’Aveto nasce più di 25 anni fa con la produzione di formaggi tipici liguri e si specializza successivamente nella produzione di yogurt attraverso l’antica tecnica della colatura. Gli azionisti fondatori, le famiglie Cella-Pastorini e Fontana, rimarranno con quote di minoranza per dare continuità al business e proseguire con la tradizione.

Sabelli continua la propria crescita organica ma anche per il tramite di acquisizioni in nicchie ad alto valore aggiunto che proiettano il gruppo caseario a raggiungere i 150 milioni di euro di fatturato consolidato. Fondato nel 1921 da Nicolangelo Sabelli, l’omonimo caseificio riprende l’attività nel dopoguerra con il figlio Archimede e cresce radicandosi nell’attuale stabilimento di Ascoli Piceno. Nel 2016 Sabelli ha acquisito Trevisanalat dal fondo di private equity Alto Partners e messo le basi per un ruolo di leadership in Italia nel settore della produzione di mozzarelle e specialità casearie.

Caseificio Val d’Aveto – ubicato nell’entroterra ligure – ha generato nel 2017 un fatturato pari a ca. 4 milioni di euro e vanta una crescita significativa dei volumi nei mesi recenti grazie alle richieste di clienti specializzati interessati ai prodotti premium del caseificio. Agli yogurt colati si affiancano formaggi freschi e stagionati tipici della tradizione ligure.

Simone Mariani e Angelo Galeati, amministratori delegati di Sabelli, hanno commentato: «Questa acquisizione è in linea con la nostra strategia di portare all’interno del nostro gruppo campioni nelle rispettive nicchie del Food Made in Italy. Siamo lieti di poter contribuire allo sviluppo del marchio Val D’Aveto, produttore eccellente di formaggi tradizionali e yogurt colati dal gusto unico ed inconfondibile».

Graziella Pastorini, presidente e rappresentante degli azionisti di Caseificio Val d’Aveto: «Siamo orgogliosi che un Gruppo come Sabelli si sia avvicinato alla nostra realtà ed abbia deciso di proporci di entrarvi a farne parte. La nostra organizzazione commerciale potrà beneficiare dei canali di Sabelli e confidiamo che i nostri prodotti – tra i quali spicca sicuramente il nostro yogurt colato- possano essere apprezzati da un numero sempre più crescente di consumatori in Italia ed anche all’estero. Stiamo raddoppiando le linee produttive per stare dietro alle richieste del mercato e l’ingresso di Sabelli ci sarà sicuramente di aiuto».

L’Advisor Oaklins Arietti, guidato dal partner Davide Milano, ha originato l’operazione e assistito Sabelli. DLA Piper, con un team multidisciplinare guidato dal partner Alessandro Piermanni, ha seguito gli aspetti legali per il compratore mentre i venditori sono stati assistiti dallo studio legale dell’avvocato Renato Mottola e dallo Studio Tributario Squeri Maurizio.

 

Tratto da picenotime.it

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